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Supply chain integrata: digitalizzare per ridurre il rischio di rottura

Giro di boa 2020, cosa abbiamo imparato in questi sei mesi? Andando oltre alla famosa citazione di Barnard “Una catena è forte quanto il suo anello più debole“, sensazione che ciascuno di noi ha sperimentato all'interno della propria azienda in queste ultime settimana, oggi dobbiamo volgere le energie a un altro concetto, espresso bene dall’aforisma di Stanisław Jerzy Lec: “L'anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena.“

Abbiamo bene imparato che la nostra forza aziendale è inevitabilmente direttamente proporzionale alla forza complessiva della supply chian in cui siamo attivi. Se vogliamo quindi diventarne attori, elevando la nostra posizione di mercato e rafforzando la continuità del nostro business, dobbiamo porre uguale dedizione sia alla nostra supply chainsia al nostro miglioramento interno continuo. I due ambiti sono logicamente e logisticamente collegati. 

Cosa fare quindi per gire sia a livello di relazione con l’esterno che a livello di potenziamento interno? Per rendere la supply chain collaborativa ed integrata non esiste una formula magica, dalla nostra esperienza in Fòrema possiamo sintetizzare alcuni passaggi fondamentali. 

Partiamo dalla coerenza aziendale: all’interno dell’azienda tutti devono essere allineati e condividere lo stesso obiettivo: Operations, vendite, finanza, ufficio tecnico devono avere un piano comune che guidi le decisioni giorno per giorno. Questi piani devono considerare i diversi interessi delle differenti funzioni: spesso le necessità sono in contrasto tra loro. Solitamente infatti le vendite vogliono avere tutti i prodotti disponibili, la finanza vuole i magazzini a zero, la produzione vuole produrre con efficienza. Un piano condiviso è dunque il primo step per assicurare la collaborazione e stabilire un equilibrio tra le diverse necessità.

Conoscere l’impatto che le scelte aziendali generano sull’organizzazione: se arriva un ordine per una certa data da parte di un cliente di interesse primario, quali sono le conseguenze sul resto degli ordini? Come cambia il piano produttivo e di approvvigionamento? Quale è l’impatto sull’order-intake e sul piano di fatturazione? Quali gli impatti sul livello di servizio? Queste sono solo alcune delle domande a cui rispondere istantaneamente per mantenersi allineati agli obiettivi aziendali e supportare gli equilibri tra le diverse funzioni.

Essere flessibili: dotarsi di processi adeguati per sostenere i cambi di piano. I questi primi sei mesi molti piani sono cambiati e continuano a cambiare, in modo spesso repentino, e solo attraverso processi adeguati è possibile gestirli in modo rapido, efficace e condiviso.

Assicurarsi che le decisioni vengano prese su dati e informazioni affidabili: anche i migliori processi falliscono se le informazioni che veicolano presentano errori alla fonte. 
Dotarsi degli strumenti più adeguati diventa un punto critico ma semplice. Esistono già strumenti in grado di supportare le performance della supply chain integrandosi al gestionale. Questi strumenti sono per esempio software di APS (Advanced Planning & Scheduling), tools che permettono di prendere decisioni su dati aggiornati, in modo condiviso alle varie funzioni e disponendo di piena visibilità sugli impatti.

Sappiamo bene che prima di arrivare allo strumento dobbiamo creare i presupporti culturali e logici per padroneggiare le scelte aziendali. 
Partendo dalle performance che vogliamo raggiungere come azienda e arrivando al governo dei processi che ci metteranno nelle condizioni di generare questi risultati, passiamo attraverso 6 pilastri concettuali Plan – Make – Delivery – Source - Return (supply chain inversa, resi ecc…) - Enable (per aumentare l’ingaggio del personale aziendale e la relazione con i fornitori).

Se associamo, tramite un framework strutturato, le metriche a ciascuno di questi processi, possiamo verificare quali performance si generano a favore della strategia aziendale, governando la nostra generazione di valore e individuando le best practice per raggiungere le performance attese e le competenze necessarie per agire i processi.

Riusciamo inoltre a favorire il benchmarking tra membri della stessa filiera o di filiere similari. In questo modo, accrescendo la propria posizione di mercato e i rapporti con gli attori della nostra filiera produttiva, possiamo individuare e rafforzare anche l’anello più debole della catena.

Le nostre competenze a disposizione delle imprese
Noi di Fòrema siamo al vostro fianco, sia dal punto di vista tecnico/tecnologico con la nostra area di formazione e consulenza dedicata alla Smart Factory, sia dal punto di vista del mindset, per favorire la capacità di adattamento delle persone alla trasformazione digitale. E con corsi di formazione specialistici  come: “SCOR  - Supply Chain Operations Reference Model” di APICS, che si terrà nei giorni 21 - 28 ottobre, 4 novembre 2020, ore 9.00-17.30, presso la nostra sede di Padova.