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Fasoli Gino: dalla sostenibilità al museo aziendale

Diffondere cultura sana e sostenibile: così l’azienda Gino Fasoli dal 1921 abbraccia i valori della sostenibilità, della biodiversità e del rispetto per l’ambiente. Pioniera del biologico, utilizza il metodo biodinamico e progetta a diventare cantina a “zero emissioni” senza dimenticare l’importanza della qualità del suo vino. Ed è così che ottima qualità e impatto positivo e significativo sul territorio si fondano nell’azienda Gino Fasoli.

“Gino Fasoli” nasce come fattoria a tutto tondo fondata da Amadio Fasoli nel 1921, ma è grazie alla generazione successiva, quella di Gino Fasoli (da cui prende il nome l’azienda stessa) che evolve diventando azienda vitivinicola.Anche la terza generazione, però, lascia un’impronta: si avvicina al Biologico, una scelta coraggiosa e difficile per il mercato dei tempi, siamo nel 1979.

 

È così che la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente, valori presenti sin dalla prima generazione, si affermano ancora di più.

 

Infatti “Gino Fasoli” adopera il metodo biodinamico, ovvero non utilizza nessun pesticida chimico in modo da garantire un equilibrio naturale del terreno e favorire la biodiversità.

 

Ma non solo, “Gino Fasoli” vanta anche un ambizioso progetto, quello di cantina a “zero emissioni”: produce un quantitativo di energia tale da sostenere gran parte delle attività di cantina, wineshop e uffici, e utilizza bottiglie di vetro dallo spessore minimo per una tenuta ottimale del vino e per ridurre l’inquinamento.

 

Non a caso il primo pilastro su cui si basa la vision aziendale della famiglia Fasoli è “Diffondere cultura sana e sostenibile” e proprio per l’impegno verso l’ambiente si contraddistingue nel territorio come precursore e portavoce del “Naturale”.

 

Un altro progetto che l’azienda ha voluto realizzare è stato lo sviluppo di un Museo aziendale: proprio per questo si sono rivolti a noi. Abbiamo supportato la realizzazione di attività sullo storytelling, marketing, promozione nel territorio. Inoltre grazie a una borsa di studio organizzata in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia è stato possibile analizzare la struttura degli altri Musei, delle altre aziende vinicole e comprendere come possono sviluppare il loro modello.

 

Il valore della sostenibilità, della tradizione e della natura sono presenti anche nelle attività di recupero degli spazi e rinnovo del paesaggio vitivinicolo: stiamo parlando della Tenuta Le Cave e Magari Estates, strutture che si occupano di recettività, M&M Wine Imports LLC (USA).

 

Tenuta Le Cave si sviluppa in un piccolo borgo nel cuore dell’Amarone, tra le rocce del Monte Tomelon, una delle prime vette del Parco Naturale della Lessinia. L’opera di recupero è partita nel 2006 con l’impianto di nuovi vigneti e la ristrutturazione degli edifici abbandonati.

 

Magari Estates, invece, è una villa del 16° secolo, recuperata attraverso un’attenta opera di restauro che ha mantenuto il fascino del passato con qualche tocco di modernità.

 

Ma quest’azienda non abbraccia solo i valori della sostenibilità, della biodiversità, del rispetto per l’ambiente, ma anche del rispetto delle radici e del legame con il passato: un progetto fondato da Amadio Fasoli, per passare a Gino Fasoli e che coinvolge oggi Natalino, Matteo e Rosa Fasoli, una famiglia che è riuscita ad avere un impatto sul territorio grazie alla qualità dei suoi prodotti e diventando pioniera del biologico.