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Digital improvement: tra il dire e il fare

Eccoci qua; maggio 2020. Mai come in queste settimane siamo diventati tutti consapevoli che la digitalizzazione dei flussi informativi aziendali è necessaria.
L’abbiamo sentita sulla nostra pelle la necessità di un presidio in tempo reale dei processi aziendali, delle performance, degli scostamenti dagli obiettivi strategici, il bisogno di ridefinire in modo dinamico e reattivo alcuni scenari organizzativi, simulandone l’impatto sulle performance aziendali e viceversa. Siamo quindi di fronte all’inevitabile, necessaria e meravigliosa opportunità di intraprendere una trasformazione digitale della nostra azienda.

Ricordiamoci, innanzitutto, un concetto fondamentale, che lo stesso Bill Gates ci raccomanda: prima bisogna studiare bene i nostri processi e poi cercare la migliore soluzione tecnologica: “La prima regola di ogni tecnologia usata in azienda è che l’automazione applicata a un’operazione efficiente ne amplificherà l’efficienza.

La seconda è che l’automazione applicata a un’operazione inefficiente ne amplificherà l’inefficienza”
Ecco che noi Operation Manager, i nostri collaboratori e i colleghi di altre aree aziendali fortemente interconnesse con noi, ICT, R&S e Ufficio Tecnico, prima di tutto dobbiamo interrogarci su dove, come e quanto efficientare tutti i processi aziendali. Tutti, non solo i material flow ma anche gli information flow. Ed è proprio su questi ultimi che dovremmo concentrare maggiormente gli sforzi per fare emergere le inefficienze, per compiere il primo passo verso la trasformazione digitale.

Di fatto sappiamo bene che le nostre idee relative alla digitalizzazione nascono principalmente da due fonti:

  • La volontà di risolvere problemi, anche cercando nuovi approcci e sperimentando nuove tecnologie;
  • La ricerca della crescita del nostro business, migliorando i prodotti, servizi e processi che realizziamo.

Questa spinta intellettuale deve poter alimentare saggiamente il nostro bisogno di sapere, il nostro bisogno di acquisire conoscenze per poterci orientare nella Babele tecnologica che il mondo della digitalizzazione ci offre.
Il nostro approccio è quello che ci permette di rimanere con i piedi per terra: sviluppiamo progetti di trasformazione digitale concreti e funzionali alla crescita dell’azienda e delle persone che contribuiscono al successo dell’azienda stessa. Andiamo al sodo, con un processo di innovazione digitale molto pratico, riassumibile in quattro macro fasi:

  • Individuazione dell’idea che mi risolve il problema dandomi un vantaggio competitivo;
  • Studio dell’architettura del flusso dei dati necessari (infrastruttura dei dati);
  • Disegno dell’infrastruttura informativa;
  • Definizione delle tecnologie digitali applicabili (scouting tecnologico).

Noi di Forema siamo al vostro fianco, sia dal punto di vista tecnico/tecnologico con la nostra area di formazione e consulenza dedicata alla Smart Factory, sia dal punto di vista del mindset, per favorire la capacità di adattamento delle persone alla trasformazione digitale. E con corsi di formazione specifici su tema, come “Avviare un progetto di trasformazione digitale: dove cominciare?”, che si svolgerà in videoconferenza il prossimo 23 giugno.

Francesca Rossetto
Smart Factory Specialist
e-mail: francesca.rossetto@forema.it